CATARATTA

31.05.2016 11:18

CATARATTA    

In cosa consiste

La cataratta è un'opacizzazione della lente che si trova all'interno dell'occhio (cristallino), collocata tra l'iride e il corpo vitreo. Il cristallino ha la stessa funzione dell'obiettivo in una macchina fotografica, deve produrre nell'occhio un'immagine a fuoco.  Accanto ad affezioni acquisite del metabolismo e difetti congeniti rari, questa malattia rientra fra le cosiddette malattie senili, che si manifestano per lo più solo dopo i 60 anni. 

Quali sono le cause
Ci sono diversi tipi di cataratta, ma tutti sono dovuti all'ossidazione delle sue proteine nella composizione chimica della lente. Queste proteine danno luogo a una riduzione della sua trasparenza. Le cause possono essere diverse: invecchiamento, traumi oculari, malattie oculari e diabete, difetti ereditari o congeniti. Ci sono anche ragioni legate allo stile di vita. Osservare una dieta sana e praticare attività fisica regolare. La cataratta senile, dovuta ad un normale processo d'invecchiamento può causare l'indurimento del cristallino e la sua opacizzazione. I bambini possono sviluppare la cataratta, trasmessa geneticamente dai genitori. La cataratta congenita sviluppa l'opacità del cristallino e può essere causata da stati infiammatori o infettivi, durante la gestazione, che colpiscono il nascituro. Traumi perforanti oculari, traumi chimici, ferite o calore intenso possono danneggiare la lente e sviluppare l'insorgenza di unacataratta traumatica. L'opacizzazione del cristallino possono essere sviluppati dai cortisonici ed altri farmaci.  

I suoi sintomi

sintomi visivi più frequenti possono essere: 1. annebbiamenti transitori o permanenti della vista, 2. senso di facile abbagliamento nella visione controluce, 3. aloni luminosi o colorati intorno alle luci puntiformi, 4. transitori miglioramenti della visione per vicino, 5. riduzione della sensibilita’ al contrasto, 6. difficoltà nel distinguere i colori, 7. “fame” di luce, lentezza nell’adattamento al buio, 8. latenza nella messa a fuoco a varie distanze, 9. affaticamento alla lettura, 10. disturbi durante la guida notturna,  11. talvolta anche sensazione di bruciore e stanchezza oculare. 

 

Diagnosi 
Se il soggetto ha un offuscamento della visione è consigliabile che si rivolga ad un oculista per effettuare una visita oftalmologica completa, in cui viene esaminato l'occhio per determinare il tipo, le dimensioni e la sede dell'opacità del cristallino, mentre la parte posteriore dell'occhio viene esaminata con un oftalmoscopio per valutare se ci sono altre alterazioni oculari che potrebbero contribuire alla riduzione della vista.

 

Cura

Il metodo ideale è rappresentato dall'intervento chirurgico con impianto di una lente artificiale, che sostituisce la capacità rifrattiva del cristallino naturale asportato. Nella maggior parte dei casi viene utilizzata la tecnica della "Facoemulsificazione", che consiste nella frantumazione con ultrasuoni della lente naturale, seguita poi dall'impianto del cristallino artificiale (IOL). L’intervento si esegue in anestesia locale o topica. L'efficacia dei vari farmaci, come colliri e compresse, non è stata dimostrata.

Operazione di cataratta.

 

Quando operare

Molte persone credono ancora che sia necessario aspettare a lungo prima di sottoporsi all’intervento, anni fa in effetti si doveva attendere la “maturazione” della cataratta, ovvero aspettare che diventasse dura e riducesse in modo importante la visione. Oggi non è più così, anzi è da evitare un eccessivo indurimento ed opacamento del cristallino per ridurre al minimo l’uso degli ultrasuoni e rendere meno invasivo l’intervento. Il paziente con il consiglio tecnico del chirurgo decide il momento giusto per l’intervento, ciò permetterà di recuperare la miglior vista con il minor rischio possibile, anche perchè in alcuni casi la cataratta potrebbe dare luogo ad altre patologie oculari, come il glaucoma.

 

Complicazioni post intervento
La cataratta è l’intervento chirurgico più diffuso al mondo e le tecniche attuali hanno ridotto di molto i rischi intraoperatori (0,01% circa). Le complicanze possono riguardare sia l’atto operatorio che il periodo successivo. Per quanto riguarda il momento chirurgico ci possono essere problemi alle altre strutture oculari che, nella maggior parte dei casi, non influenzano il risultato funzionale; tuttavia, potrebbero complicare l’intervento chirurgico stesso.

 

Accorgimenti post intervento
Si deve evitare di sfregare l'occhio e di dormire sullo stesso lato dell'occhio operato. È importante instillare i colliri prescritti dal medico ed evitare gli sforzi fisici (come sollevare dei pesi). Si consiglia l'uso di occhiali da sole a causa dell'ipersensibilità alla luce. Inoltre, è importante che il paziente si sottoponga ai controlli stabiliti dal medico, poiché è alto il rischio d'infezione nelle due settimane che seguono l'intervento

 

Frequenza della cataratta
Secondo l’Istat la cataratta colpisce in Italia l’8,5% della popolazione tra i 70 e i 74 anni, il 12,4% nei cinque anni successivi e il 17,1% di chi supera gli 80 anni. Stando all'Oms è la prima causa al mondo di cecità e di ipovisione (anche se quasi sempre reversibile). Secondo gli ultimi dati disponibili è responsabile del 53% dei casi di disabilità visiva, principalmente concentrati nei Paesi in via di sviluppo, dove spesso non si hanno le risorse necessarie per effettuare l'operazione di cataratta.

 

Cataratta secondaria e sua cura
È una opacizzazione della capsula posteriore del cristallino, ossia dell'involucro che si trova dietro la lente artificiale. Le cause non sono ancora conosciute: si presenta nel 25-30% dei casi a due anni dall'intervento. Il trattamento viene eseguito a livello ambulatoriale con un breve intervento laser che rimuove l'opacizzazione che si è creata dietro la lente artificiale.