OCCHIO SECCO

31.05.2016 11:50

OCCHIO SECCO

In cosa consiste

Consiste in un'alterazione quantitativa o qualitativa delle lacrime che inumidiscono la superficie oculare a contatto con l'esterno. L'occhio secco è una patologia del film lacrimale dovuta a ridotta produzione o eccessiva evaporazione delle lacrime. Quando il problema è particolarmente intenso si parla di Sindrome di Sjogren. Le lacrime hanno una particolare composizione ed una modalità di secrezione, tali da poter compiere quattro funzioni: 1. Lubrificare la cornea, 2. Contribuire al potere refrattivo dell'occhio, 3. Nutrire la cornea, 4. Svolgere azione antibatterica. Questa patologia può provocare lesioni alle strutture esterne dell'occhio: la ridotta produzione o eccessiva evaporazione delle lacrime procura danno alla superficie oculare esposta, in quanto vengono perse le caratteristiche pulenti e lubrificanti delle lacrime. La Sindrome di Sjogren rappresenta una malattia autoimmune in cui si verifica una distruzione delle ghiandole esocrine con interessamento prevalente di ghiandole lacrimali e salivari con conseguente iposecrezione amplificata poi da un blocco neurosecretorio potenzialmente reversibile mediato da citochine infiammatorie secrete localmente e dirette contro i recettori muscarinici delle ghiandole. Si distingue una forma primaria in cui si manifestano i sintomi classici (secchezza oculare ed orale) e una forma secondaria con sintomi identici alla primaria ma con le caratteristiche di una vera e propria patologia sistemica autoimmune (artrite reumatoide o lupus eritematoso sistemico). 

Quali sono le cause

Gli occhi si deteriorano nelle loro funzioni per le impurità del sangue viziato ed alterato, e specialmente per cattive e complicate digestioni. Suppurazioni agli occhi, opacità, offuscamento vista, infiammazioni, cataratte, congiuntiviti e retiniti  sono l'effetto della causa appena citata. Si guarirà dunque soltanto ristabilendo la  normalità digestiva e riattivando le funzioni escretorie della pelle. Opportuno anche non sforzare gli occhi con lavori impegnativi e con luce artificiale.  Altre cause più comuni possono essere : - Età avanzata. Con il passare degli anni si verifica un'atrofizzazione delle ghiandole lacrimali causando una progressiva alterazione qualitativa della lacrima stessa. - Menopausa e gravidanza. Nelle donne, a causa dei nuovi equilibri ormonali, le ghiandole lacrimali vanno incontro ad una progressiva atrofia della porzione esercente. Lenti a contatto. Il loro uso prolungato può notevolmente aumentare l'evaporazione delle lacrime. - Alterazioni palpebrali. Riduzione dell'ammiccamento (videoterminalisti, persone affette da Parkinson), assenza di una perfetta congruità del bordo palpebrale, frequente nei pazienti anziani, infiammazioni croniche. Farmaci. Antidepressivi. antipertensivi, antiaritmici, antiulcera, antistaminici, diuretici, ormoni ed immunosoppressori possono inibire la produzione delle lacrime.

I Suoi sintomi

La produzione lacrimale normale è di 0.8 microlitri/minuto circa. I sintomi più comuni dovuti alla sindrome da occhio secco sono bruciore, sensazione di corpo estraneo nell'occhio, fotofobia, difficoltà nell'apertura della palpebra al risveglio e, nei casi più gravi, dolore e annebbiamento visivo. Tutti questi disturbi aumentano in ambienti secchi, ventosi o dove sono in funzione impianti di riscaldamento o di condizionamento. Molte persone affette da sindrome degli occhi secchi soffrono anche di disturbi alla gola e al seno paranasale, congestione nasale, sinusite, tosse cronica, raffreddori frequenti, allergie stagionali, congestione al centro dell'orecchio, mal di testa. 

Diagnosi

Per la diagnosi sono attualmente disponibili numerosi metodi per valutare la produzione lacrimale : la misurazione del menisco lacrimale tra il bulbo e il margine palpebrale inferiore mediante biomicroscopia, il test di Schirmer che serve a dare una valutazione quantitativa delle lacrime (si esegue inserendo nel fornice congiuntivale inferiore delle striscette di carta bibula standardardizzata in formato 5 x 35mm con un’incisione nel punto di piegatura, la striscetta va mantenuta in sede per 5 minuti facendo guardare il paziente verso l’alto, va poi analizzata in base all’imbibizione del cartoncino; viene considerato normale un valore > o = 15mm in 5 minuti), la colorazione con fluoresceina, rosa bengala o verde di Lissamina che mettono in evidenza le cellule sofferenti alla biomicroscopia a lampada a fessura. Importante è poi l’analisi del BUT (tempo di rottura del film lacrimale) per valutare la qualità delle lacrime, consiste nel tempo che intercorre tra apertura delle palpebre e formazione della prima area di essiccamento dell’epitelio corneale, il suo valore fisiologico è 15- 45 secondi; si esegue alla lampada a fessura con filtro blu dopo aver inserito la fluoresceina nell’occhio e chiedendo al paziente di compiere 2-3 ammiccamenti. Altri test che possono essere utilizzati sono la citologia ad impressione per la valutazione delle cellule congiuntivali, l’analisi del film lacrimale per valutarne l’osmolarità e la presenza di lisozima e il test della felcizzazione delle lacrime che consiste nel prelevare con una pipetta qualche lacrima, farla asciugare su di un vetrino ed analizzarla al microscopio, valutandone la morfologia. Prima di impostare una terapia in un paziente affetto da occhio secco è importante individuarne la causa e considerare quale parte del film lacrimale risulti compromessa. 
 
Trattamenti e Cura
Spesso si consiglia l’impiego di un sostituto lacrimale a ph tamponato o lievemente alcalino. In base alla formulazione e alla loro azione si distinguono diverse lacrime artificiali: diluenti (con breve durata di azione), stabilizzanti (in grado di stabilizzare il film lacrimale), di volume (costituiti da sostanze capaci di trattenere l’acqua), correttive (sono in grado di modificare alcune caratteristiche fisiche della superficie oculare), nutrienti (contengono sostanze che migliorano il trofismo degli epiteli sofferenti). La terapia chirurgica viene effettuata nelle forme molto gravi di occhio secco in cui l’uso di sostituti lacrimali non apporta alcun beneficio; consiste nella chiusura provvisoria dei puntini lacrimali mediante dei piccoli tappi in silicone (punctum plugs), se tale rimedio risulta efficace si procede alla loro chiusura definitiva.
A seguito delle nuove conoscenze sulla patogenesi della malattia, si dimostrano utili farmaci antinfiammatori e la pilocarpina 1% importante per la stimolazione della secrezione lacrimale e salivare, in pazienti affetti da sindrome di Sjogren.